Culturecovery è un progetto che ha per finalità la trasmissione del sapere nella conservazione del patrimonio culturale immateriale, l’incontro del Comitato amministrativo si è svolto all’inizio di ottobre coinvolgendo i partner provenienti da Slovenia, Austria, Italia, Ungheria e Polonia. L’incontro si è svolto a Rovigno ed è stato ospitato presso l’Ekomuzej batana/Ecomuseo batana

L’Ekomuzej batana/Ecomuseo batana nei suoi 15 anni di attività è diventato la parte più rinomata  dell’offerta turistica di Rovigno, ma è anche un esempio di buona prassi di conservazione del patrimonio culturale immateriale. Affinché la conoscenza e l’esperienza maturate nell’arco di una serie di anni cruciali per l’esistenza dell’Ecomuseo fossero trasmesse anche ad altre parti interessate alla conservazione del patrimonio culturale immateriale istriano, l’Ecomuseo batana, insieme al Comune di Draga di Moschiena, è diventato partner croato nel progetto Interreg Culturecovery il cui Comitato amministrativo si è incontrato esattamente il 3 ottobre a Rovigno.

I partner si sono ritrovati presso l’Hotel Eden laddove in un’atmosfera costruttiva e produttiva hanno discusso circa i risultati raggiunti, le strategie comuni, i programmi di formazione, i piani d’azione e molte altre tematiche legate alla conservazione del patrimonio culturale immateriale nella prassi degli ecomusei. La responsabile del progetto Culturecovery presso l’Ecomuseo batana nonché direttore programmatico, Tamara Nikolić Đerić, ha presentato anche un kit didattico pensato per i bambini in età prescolare e della scuola primaria, che l’Ecomuseo batana realizzerà nell’ambito del progetto Culturecovery.

Terminata questa parte di lavoro, a seguire c’è stata la prima parte dello study visit durante il quale i partner, guidati dai locali, hanno scoperto le componenti dell’Ecomuseo batana, percorrendo una strada tematica marittima attraverso Rovigno fino alla trattoria Spaccio Matika. Lì, in un clima gradevole, accompagnati da una cena a base di pesce, hanno esplorato il patrimonio gastronomico di Rovigno ascoltando i bitinaduri, cantanti delle tradizionali canzoni rovignesi iscritti nel registro dei beni culturali della Repubblica di Croazia.
Durante la giornata del 4 ottobre è stata organizzata la seconda parte dello study visit. In tale occasione i partner hanno potuto comparare i concetti e il funzionamento del proprio ecomuseo con l’Ecomuseo batana, visitando il suo centro interpretativo con una guida esperta. La giornata di sole ha creato i presupposti per un’occasione indimenticabile, quello che per molti rappresenta l’attività più affascinante dell’Ecomuseo batana: il giro in batana intorno alla penisola di Rovigno alla scoperta della tradizionale tecnica di costruzione della barca e di altri fenomeni ad essa legati. Lo study visit è proseguito presso il Comune di Draga di Moschiena, ancora un altro partner croato del progetto, che ha presentato l’ecomuseo "Kuća mora" (Casa del mare) dedicato al patrimonio marittimo e alla pesca. Giunti quasi al termine delle due giornate di meeting, ai partner del progetto Culturecovery rimaneva da fare un giro della località di Moschiena, fare visita alla collezione etnografica del luogo e al Mošćenički toš (frantoio per olive), e ovviamente godersi la vista sul golfo del Quarnaro durante la cena di chiusura.
I titolari del progetto della italiana Cervia, dove si trova l’Ecomuseo del sale e del mare, hanno espresso la loro soddisfazione per l’incontro svolto e per lo study visit così come pure gli altri partner che dall’Istria e dal Quarnaro hanno portato una serie di esempi concreti e ispiratori per la preservazione del patrimonio immateriale.